DOMENICA 4 SETTEMBRE
_16.00 / POLIFONIA CARSICA
Verso KAMEN – MUSEO DIFFUSO DELLE CAVE E DELLA PIETRA DI AURISINA
Passeggiata tra storia della pietra, arte e vino, l’antica fornace e una casa rurale con visioni di luce
Ritrovo parcheggio San Pelagio / Šempolaj (Duino Aurisina – TS).
Itinerario carsico guidato da Estplore tra San Pelagio e Prepotto alla scoperta di una polifonia di voci che raccontano la pietra: scopriremo il borgo di San Pelagio e la sua architettura carsica, il Parco Lupinc Škaljunk , l’antica fornace di calce di Giorgia Zandomeni e la storica azienda di marmi Zidarič. Grazie alla collaborazione con il circolo culturale sloveno “Vigred” giungeremo presso la loro sede sociale, la casa “Štalca”, intorno alle ore 19.30, per una degustazione di KAMEN dell’azienda Zidarich, guidata dalla delegazione dell’AIS FVG e per una inedita proiezione di videoarte.
Prenotazione obbligatoria : info@estplore.it / tel 340 7634805
_20.30 / UNIVERSI METAMORFICI / videoarte
a cura di Eva Comuzzi
Sulla parete della casa “Štalca” proiezione di videoarte degli artisti Michael Fliri, Paolo Piscitelli, Barbara Stimoli / Titta Cosetta Raccagni, Lucia Veronesi, Debora Vrizzi e Davide Mancini Zanchi
UNIVERSI METAMORFICI
Rimanendo incentrati sulla tematica della residenza, ovvero la scultura intesa oggi nei suoi aspetti di fragilità, frammentarietà e continuo mutamento, Universi metamorfici presenta 6 video sul processo di costruzione-distruzione, dove spesso la fusione con il paesaggio architettonico e naturale assume un ruolo preponderante. All’evento saranno presenti i video di Michael Fliri, Paolo Piscitelli, Barbara Stimoli / Titta Cosetta Raccagni, Lucia Veronesi, Debora Vrizzi e Davide Mancini Zanchi disposti in una successione narrativa che dall’interno si aprirà all’esterno, andando a creare ulteriori narrazioni e riflessioni.
Debora Vrizzi (Cividale del Friuli, 1975; vive e lavora fra Roma e il Friuli)
Family Portrait, 2012, 3’28”
L’artista siede ad un tavolo mentre la sua famiglia in piedi a fianco a lei, soffia via la polvere che si è depositata sul suo corpo divenuto quasi scultura. Il video presenta una riflessione sulla famiglia che ci nutre e ci divora, sul tempo e sulla memoria.
Paolo Piscitelli (Venaria Reale TO, 1971; vive e lavora tra New York e Pittsburgh)
Labor #2, 11’30”
Il video inizia con una struttura statica che viene mano a mano manipolata, plasmata, trasformata, aprendoci a delle riflessioni sul lavoro, la costruzione, il processo e su quel senso di scultura indefinita e non finita che caratterizza la nostra epoca.
Lucia Veronesi (Mantova, 1976; vive e lavora a Venezia)
Paesaggio senza titolo, 2014, 6’25”
La serie dei Paesaggi senza titolo # è un lavoro in progress. I video si concentrano sulla trasformazione e sulla potenza risolutiva della catastrofe. Il campo visivo dello spazio viene invaso da elementi che si stratificano, e alterando l’immagine di partenza, aprono lo sguardo a nuove visioni.
Davide Mancini Zanchi (Urbino, 1986; Vive e lavora ad Acqualagna, PU)
Room’s anatomy: with wall, 2010, 1’29”
Spiazzante, ironico, apparentemente nonsense, il lavoro di Mancini Zanchi è caratterizzato da lavori destabilizzanti nei quali l’artista ama analizzare l’oggetto che l’Opera d’Arte rappresenta. Nel video in mostra l’artista cerca invano di spingere con tutte le sue forze una parete bianca scontrandosi così con l’impossibilità.
Barbara Stimoli (Germania, 1979) / Titta Cosetta Raccagni (Milano, 1975)
Vivono e lavorano fra Milano e il Friuli
Pleasure rocks, 2021, 5’
In questa versione di Pleasure Rocks, realizzato a Topolò e della durata originale di 26’, si viene a creare un quadro in movimento, nel quale tempo filmico e tempo “reale” coincidono e dove avviene una fusione e dialogo fra il corpo e il paesaggio-pietra che le accoglie.
Michael Fliri (Silandro, Alto Adige, 1978; vive e lavora fra l’Italia, l’Austria e Zurigo)
Early one morning with time to waste, 2007, 5,20”
Un’imbarcazione costruita e guidata dall’artista naviga in un mare deserto aperto verso l’infinito. La barca fatta di bottiglie colorate vuote è priva di motore e non sappiamo se potrà rimanere ancora per molto a galla e proseguire nel suo percorso.